Testamento biologico, pubblico e segreto in Italia: come funzionano? La guida
Oggi vedremo una guida sulle diverse forme di Testamento in Italia e soprattutto a che punto è il testamento biologico nel nostro paese. Il testamento biologico è un mezzo grazie al quale è possibile rendere nota la propria volontà in fatto di trattamenti sanitari ai quali si deve essere sottoposti in stato di incoscienza a causa di una malattia o di un incidente. Il testamento biologico, detto anche DAT (Direttive anticipate di Trattamento) in genere viene redatto sotto forma di testo debitamente firmato. Esso, in buona sostanza, è un documento in cui un adulti, nelle sue piene facoltà mentali, dichiara i trattamenti sanitari a cui intende sottoporsi in caso di necessità e quelli che, nel medesimo caso, rifiuta. Tra questi vi è, ad esempio, la somministrazione di specifici farmaci necessari per rimanere in vita e la rianimazione.
Testamento biologico in Italia: a cosa serve?
In pratica, il testamento biologico serve per non mettere i propri cari nella condizione di poter decidere per la propria vita e per la propria esistenza futura. Al momento, in Italia non vi è una legge che regola il testamento biologico. Gli articoli 13 e 32 della nostra costituzione, però, consentono a tutti i cittadini di decidere la tipologia di trattamenti sanitari a cui intendono sottoporsi. A tale riguardo, è interessante fare un breve cenno ai casi Welby, Nuvoli ed Englaro. Nel caso di Eluana Englaro, ad esempio, il Governo ha emanato un disegno di legge con il quale è stato impedito ad ogni cittadino di rinunciare all’idratazione ed alla nutrizione in stato di coscienza anche nel caso in cui avesse manifestato la volontà esplicita di interrompere le cure. Il Presidente della Repubblica dell’epoca, però, osteggio il procedimento e non firmò la proposta. In seguito, arrivò una proposta, approvata, poi, nel 2009, che impedì la libera scelta in fatto di cure. In pratica, le direttive che vengono lasciate non sono altro che dichiarazioni che possono essere disattese. Al momento, comunque, ogni cittadino può redigere il proprio testamento biologico. Per la stesura è opportuno rivolgersi ad un notaio. Per accertarsi in merito all’autenticità è sufficiente recarsi presso gli uffici comunali. A tutti coloro che intendono redigere il proprio sarà utile sapere che on line è possibile trovare tutte le indicazioni necessarie per non sbagliare e per compilarlo.
Testamento pubblico, come funziona
Il testamento pubblico è un documento redatto seguendo specifici criteri alla presenza di un notaio. Esso, tra le altre cose, è molto più semplice da redigere rispetto ad un testamento olografo. Inoltre, nel caso del testamento pubblico è necessario che l’ultima volontà del soggetti venga accertata. Esso è un atto pubblico che viene formalmente ricevuto da un notaio davanti a due testimoni ed ha per oggetti un atto cosiddetto mortis causa. Questo può essere disposto da chiunque e deve essere sottoposto ad accertamenti volti ad indagare in merito all’effettiva volontà del testatore. Al notaio spetta il compito di accertarsi in merito alla capacità del testatore di esprimere una chiara e, soprattutto, valida volontà. Proprio il notaio ha anche il compito di scrivere il testamento. Nel testo devono essere indicati luogo, fata ed ora della sottoscrizione.
Testamento segreto ( o mistico) cos’è e come si fa?
Il testamento segreto – detto anche testamento mistico – è una tipologia molto particolare di testamento che, tra l’altro, presenta non pochi vantaggi. Esso, infatti, può essere redatto direttamente dal testatore che, tra l’altro, può custodirlo in segreto. Ovviamente, una copia dello stesso deve essere consegnata al notaio. Per essere valido, un testamento segreto deve essere composto di due o più fogli e deve essere consegnato ad un notaio alla presenza di due testimoni. Il testamento segreto, infine, può essere ritirato in qualsiasi momento. A seguito del ritiro, viene automaticamente revocato. Se non vi è alcuna revoca, dopo la morte del testatore, il testamento segreto deve essere necessariamente pubblicato.
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