Piani individuali di risparmio (PIR): è tempo di bilanci e previsioni
Per il settore del risparmio gestito come anche per l’intero mercato finanziario italiano il 2017 sarà ricordato come l’anno dei PIR, la novità più importante in assoluto. La loro raccolta è stata decisamente superiore alle attese poiché la cifra ha superato i 10 miliardi di euro e si stima che nei prossimi 5 anni possa arrivare a toccare addirittura quota 70 miliardi.
Quello dei Piani Individuali di Risparmio infatti è un fenomeno destinato a crescere e che, visto l’enorme potenziale, va trattato con attenzione. La crisi economica dell’ultimo decennio ha evidenziato tutti i limiti di una struttura finanziario-economica delle PMI troppo dipendente dal finanziamento da parte del sistema bancario nazionale.
PIR, cosa sono i piani individuali di risparmio
Questo naturalmente ha avuto pesanti ripercussioni sui bilanci delle banche e, per effetto di un fabbisogno di capitale sempre crescente, ha provocato una restrizione nell’erogazione del credito a sostegno delle aziende. È da qui che prende forma la necessità delle imprese di diversificare più possibile le proprie fonti di finanziamento, riducendo la dipendenza dagli strumenti di tipo bancario. La risposta a tale esigenza? I Piani Individuali di Risparmio PIR. È chiaro che l’iniziativa voluta alla fine del 2016 dal Governo ha rappresentato un passo decisivo verso il riconoscimento del valore del risparmio italiano allo scopo di favorire la raccolta di capitale da destinare al miglioramento delle nostre PMI, le piccole e medie imprese italiane per intenderci.
Piani individuali di risparmio, a cosa è dovuto il successo?
Purché vengano rispettate condizioni come investire per almeno cinque anni, importo massimo investito in un anno pari a 30mila euro, 5 anni di lock-up e ancora un portafoglio diversificato composto per il 70% da strumenti finanziari emessi da imprese con stabile organizzazione in Italia, i PIR presentano un beneficio che non ha rivali, un vantaggio molto rilevante: la totale esenzione dalle imposte sui redditi generati dall’investimento così come dalla tassa di successione in casi di decesso del sottoscrittore.
Questo aspetto è la carta vincente dei PIR fondi e ne hanno determinato il successo di pubblico nel campo del retail. Ma non è tutto. Oggi un PIR investimento può essere anche intestato ai minorenni.
Significa che, per esempio, in una famiglia composta da 4 persone possono esserci altrettanti PIR ed è possibile così moltiplicare i benefici di tipo fiscale che ne derivano. La loro struttura è stata capace di centrare in pieno l’obiettivo: capitalizzare l’interesse di nuovi investitori. Il tutto per promuovere una distribuzione più razionale del risparmio delle famiglie italiane verso la reale economia del Paese, stimolandone inoltre l’ingresso in borsa, aspetto di assoluta rilevanza. Il carattere innovativo dei PIR si manifesta a diversi livelli e interessa tutti i soggetti coinvolti:
- per i risparmiatori rappresenta un’occasione per una gestione innovativa dei propri risparmi fatta di diversificazione del portafoglio e crescita;
- per le imprese è un’opportunità di crescita concreta ed efficace che si ripercuote positivamente sull’andamento globale dell’economia del Belpaese;
- gli intermediari invece hanno la possibilità di rendere meno dipendente il proprio risultato economico dall’attività creditizia.
Conviene investire in Piani individuali di risparmio?
Tutto questo fa ben sperare poiché fa pensare che questa fase di ripresa del mercato possa continuare anche durante il nuovo anno. Tutto questo però necessita di una gestione responsabile al fine di non vanificare il potenziale dei PIR piani individuali di risparmio.
Solo così le loro peculiarità saranno in grado di generare effetti positivi e duraturi sull’industria del risparmio gestito nella sua totalità. Se il 2017 si può considerare l’anno del cambiamento, della piccola svolta, da ora in sarà necessario lavorare sodo affinché tali effetti possano risultare stabili e duraturi. Sarà fondamentale lavorare perché il fenomeno dei Pir possa alimentare un sano sviluppo delle Pmi italiane.
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