Neoassunti: Manuale di deontologia professionale
Chi ha terminato gli studi, e si prepara ad entrare nel mondo del lavoro, ha spesso la sensazione di dover ricominciare tutto da capo, di dover acquisire capacità e tecniche nuove. In effetti, difficilmente un lavoratore è immediatamente produttivo quando entra in un’azienda, considerata la specificità delle competenze richieste. E’ normalmente necessaria una fase di adattamento e di acquisizione di una professionalità specifica per rispondere alle esigenze del posto di lavoro. Una volta superata la selezione, inizia per i neo-assunti il periodo di inserimento in azienda: il processo di accoglimento del personale.
La sua durata varia dai tre ai dodici mesi e durante questo arco di tempo si registra il turn-over maggiore, dovuto ad una mancata congruenza tra aspettative del neo-assunto ed organizzazione. Al contratto formale, durante questo periodo, è necessario che faccia seguito un vero e proprio contratto psicologico fra le parti. I neo-assunti devono sentirsi accolti e ricevere un’immagine nitida e definita dell’organizzazione. L’inserimento in azienda spesso prevede un programma “ad personam” funzionale al ruolo che dovrà essere ricoperto. La direzione del personale dovrebbe garantire informazioni relative all’organizzazione, la presentazione dell’ambiente professionale e umano, delle regole e delle procedure aziendali, e un processo di tutoring e sviluppo.
Neoassunti, come orientarsi: rimanere in azienda o no?
Questo periodo è, infatti, fondamentale nell’orientare la scelta del neo-assunto di rimanere in azienda o meno. Il processo di ingresso deve essere inserito nell’ambito più ampio delle scelte di valorizzazione delle risorse umane e delle politiche di “ritenzione”. Il neo-assunto inizia a conoscere la realtà aziendale con il training on the job, alternando l’esperienza di lavoro a momenti informativi sulla cultura organizzativa e sul sistema aziendale e con corsi di formazione, interni ed esterni, relativi a tematiche di carattere tecnico e comportamentale. L’apprendimento sul lavoro risulta uno strumento fondamentale di addestramento e formazione ai fini dell’apprendimento individuale, della trasmissione e del mantenimento di conoscenze, norme comportamentali e valori dell’organizzazione.
Come far crescere i neoassunti e inserirli nel mondo del lavoro
Il trasferimento di informazioni, abilità, atteggiamenti avviene in forma diretta attraverso l’osservazione e la sperimentazione sul lavoro. In generale però, un processo di apprendimento, sia individuale che organizzativo, si realizza contemporaneamente anche ad un livello non formale, attraverso l’interazione quotidiana tra gli appartenenti ad un’organizzazione. Durante il percorso di formazione, spesso i giovani, affiancati da tutor, sono impegnati in un progetto connesso al ruolo professionale di destinazione. Al termine, i neo-assunti saranno pienamente in grado di svolgere le attività e si realizzerà il passaggio all’operatività effettiva nell’azienda. I giovani dovrebbero essere costantemente valorizzati e motivati attraverso la valutazione dei risultati e particolari percorsi di sviluppo, con trattamenti retributivi adeguati, dovrebbero cioè essere messi nelle condizioni di raccogliere le sfide di un mercato competitivo, innovativo e in continua evoluzione.
Le aziende, d’altra parte, hanno bisogno di giovani che sappiano muoversi anche in parziale assenza di punti di riferimento, che utilizzino con facilità le proprie capacità critiche e decisionali, che siano predisposti all’innovazione e alla collaborazione. Completerà il background professionale dei neo-assunti la “cultura” dell’organizzazione: input e output delle attività di addestramento e formazione.
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