La Bolla Cinese è scoppiata, di cosa si tratta?
La Borsa Cinese che ha macinato negli ultimi mesi rialzi su rialzi sembra essersi fermata, insomma la Bolla Cinese sembra essere definitivamente scoppiata. E ora? Come ci si deve comportare?
Prima di spiegare cos’è la Bolla Cinese è opportuno capire come nasce. Fino a giugno 2015 abbiamo assistito ad un’impressionante crescita della Borsa cinese. In pratica la corsa agli investimenti nel mercato asiatico ha fatto da contraltare al crollo del mercato immobilare cinese e quindi allo scoppio della bolla immobiliare cinese. Oltre a ciò, la Bolla Cinese ha tardato lo scoppio grazie alla scarsa informazione ed alla lotta alla corruzione messa in piedi dal governo che hai impedito a quegli investitori con danaro “sporco” di riparare all’estero con grossi quantitativi di denaro. La liquidità, dunque, è rimasta in Cina, ma con meno sbocchi. Per finire, ad ingigantire la Bolla Cinese c’è stato lo stretto collegamento fra la Borsa di Shanghai e quella di Hong Kong, che per lunghissimi mesi ha procurato un entusiasmo fra gli investitori cinesi e che si è rivelato capace di unire le due Borse sia nel bene che nel male.
Insomma, lo scoppio della Bolla Cinese è il frutto di una mostruosa separazione fra i “fondamentali” dell’economia cinese e la crescita della Borsa di Shanghai.
La Bolla Cinese e le svalutazioni dello Yuan
Il governo cinese per far fronte allo scoppio della Bolla Cinese hanno applicato tre svalutazioni della moneta locale. In particolare nei giorni 11-12-13 agosto 2015 il governo cinese ha svalutato per tre volte lo Yuan, mantenendosi sempre entro il 2% della banda di oscillazione dello yuan rispetto al dollaro. Tutto cio ha fatto bruciare all’Europa oltre 227 miliardi senza far rientrare la Bolla Cinese. La speranza del governo cinese era, senza dubbio, quella di far fronte allo scoppio della Bolla Cinese con un aumento delle esportazioni.
La risposta dei mercati, escludendo qualche rimbalzo tecnico si è rivelata brusa e negativa non invertendo il trend, ed anzi proseguendo con la pioggia di vendite. Insomma lo scoppia della Bolla Cinese avrà ancora effetti per lungo tempo.
Come comportarsi con la Bolla Cinese?
Ma come oprare sui mercati con lo scoppio della Bolla Cinese in atto? Per tutti coloro che avesse in portafoglio azioni del mercato asiatico, con lo scoppio della Bolla Cinese il livellomdi attenzione dovrà essere altissimo e con stop loss ben definiti in base alle proprie possibilità ed alla propria propensione al rischio. Per tutti gli altri, il consiglio è stare fuori dal mercato, a meno che non si sia intenzionati ad operare in modalità speculativa sfruttando le “montagne russe” generate dallo scoppio della Bola Cinese.
Sorvegliate speciali sono le materie prime. In particolare lo scoppio della Bolla Cinese sta spingendo, e spingerà ancora verso il basso i prezzi degli energetici: petrolio, gas e via dicendo. Infatti, il mercato asiatico è tra i maggiori consumatori di queste materie prime. Per quanto riguarda la corsa ai beni rifugio non sarà facile da prevedere. Con lo scoppio della Bolla Cinese calerà di sicuro la produzione industriale, ed il mercato asiatico consuma molti metalli preziosi per la produzione di schede e circuiti. Quindi è meglio essere cauti anche con i metalli quotati in brsa, soprattutto l’oro.
Per quanto riguarda gli altri listini, a nostro parere il perciolo contaggio, pur essendo reale, è molto limitato.
Notizie sulla Bolla Cinese dell’8 Luglio
La Bolla Cinese, o meglio la Bolla della Borsa Cinese, che in 12 mesi è cresciuta di oltre il 150% sembra essere esplosa, la data dell’inizio dello scoppio è il 12 giugno 2015, giorno in cui è iniziato un rapido crollo che in meno di un mese ha fatto segnare ai listini asiatici un meno -35%.
La giornata di oggi, 8 luglio, è stata particolarmente pesante, il panico scatenato dalla Bolla Cinese si accompagna alla crisi greca generando un mix letale per le borse. Gli indici della Borsa Cinese hanno toccato oggi il minimo da quattro mesi, e circa il 50% delle società quotate a Shanghai, parliamo di oltre 700 società, sono state sospese per eccesso di ribasso. A fine giornata l’indice della Borsa di Shanghai ha chiuso con un ribasso del 5,9%, dopo un crollo dell’8% in apertura. Insomma, la Bolla Cinese è scoppiata quindi non resta che cercare di capirci qualcosa.
Cos’è la Bolla Cinese?
A generare la Bolla Cinese è stato probabilmente quello che viene definito sistema del credito parallelo, o Shadow Banking, fenomeno che accresce in maniera esponenziale il debito pubblico.
Alle origini della Bolla Cinese troviamo il fatto che la finanza cinese è caratterizzata da un sistema bancario che paga ai propri correntisti interessi molto bassi e concede molto diffilmente credito alle imprese. Da questa situazione sono nati operatori finanziari che hanno gestioni patrimoniali più competitive consentendo ai risparmiatori di investire in fondi maggiormente convenienti rispetto ai conti di deposito, ed hanno quindi accresciuto la Bolla Cinese. Questi fondi d’investimento, a loro volta, investono sulle imprese, prestandogli denaro. Questa finanza parallela fino ad un mese fa rappresentava oltre il 30% del mercato bancario cinese, ed ecco spiegata l’origine della Bolla Cinese.
L’agenzia di rating Fitch ha rilevato che il fenomeno dello Shadow Banking, insieme all’alto tasso di passività delle famiglie cinesi, è da considerare tra le principali cause della crescita del debito cinese, lievitato fino al 251% del PIL. Ed il debito pubblico è il secondo tassello della Bolla Cinese.
Bolla Cinese, cosa sta succedendo ora?
La Bolla Cinese non è passata inosservata, e gli speculatori di mezzo mondo ne stanno approfittando. Ecco perché la Borsa di Shanghai ha aperto la seduta di oggi con un tonfo dell’8%, segnando una perdita di oltre il 35% in meno di un mese. Sono stati inoltre sospesi oltre 1.200 titoli, fino a quasi il 50% del totale. In forte perdita anche la Borsa di Hong Kong: -4,74% nei primi scambi.
La Stampa scrive di possibili soluzioni alla Bolla Cinese imbastite dal governo cinese:
La Banca Centrale cinese ha assicurato oggi nuovi impegni per la stabilità e fornirà «ampia liquidità» al mercato. Il governo cinese ha ordinato alle controllate pubbliche di acquistare azioni e allentato i limiti sulla quantità di investimenti da parte delle società di assicurazioni e ha promesso di continuare a fornire liquidità a credito agli investitori.
Insomma, tutti cercano di evitare un collasso del continente asiatico, e non solo, dovuto alla Bolla Cinese. Anche perché tra gli operatori di medio e lungo periodo prevale la fiducia, e la speranza, che le misure adottate per frenare il crollo avranno effetto. Insomma, c’è sempre un rialzo dopo una brusca caduta, la vera incognita è quanto questa caduta sarà vertiginosa e quanto tempo ci vorrà in futuro per riprendersi dallo scoppio della Bolla Cinese.
Effetti della Bolla Cinese e pericolo contagio
Uno degli aspetti più negativi dello scoppio della Bolla Cinese è senza dubbio la poco informazione essendo la Cina uno stato molto chiuso ed isolato. La conseguenza diretta della poca informazione e dell’incertezza è ovviamente un accanimento della speculazione ed i timori sui mercati.
Per quanto attiene al pericolo di contagio per le altre borse, un’influenza minima ci sarà certamente. Tuttavia, la Bolla Cinese sta esplodendo in un sistema finanziario molto più isolato rispetto a quello americano e, quindi, una crisi del mercato dei capitali cinesi difficilmente avrà effetti consistenti su scala globale. Almeno se si terrà entro limiti accettabili.
Vi terremo aggiornati con altre informazioni sulla Bolla Cinese.
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