Crisi politica greca, corsa ai Bancomat
In questi giorni l’Europa osserva con attenzione, ed impotenza, l’evolversi della drammatica crisi politica greca. Senza dubbio, la tenuta dell’economia greca e dei suoi titoli di Stato ha iniziato l’anno sotto cattivi auspici. Nonostante i tanti appelli alla calma di Papandreou, Samaras, Syriza il mercato sembra non apprezzare tanta instabilità, e la Grecia cola a picco.
Mentre la crisi politica greca monta, ed il mercato sconta tutte le sue preoccupazioni, un altro operatore del mercato getta nuove ombre sull’economia atenese: i risparmiatori. In questi giorni i Bancomat ed i conti corrente greci sono letteralmente sotto assedio, vittime di una raffica di prelievi. Segno che i cittadini greci non credono in una fine della crisi politica greca
Come si legge ne Il Fatto Quotidiano,
Di certo c’è che il nuovo anno è iniziato con i numeri sconcertanti di dicembre, quando i cittadini ellenici hanno ritirato dai propri conti correnti ben 2,5 miliardi di euro e non per il cenone di Natale. Bensì per il timore che le elezioni anticipate possano portare nuova instabilità e una conseguente scarsezza di contante con una nuova crisi di liquidità. Ad allarmare il Paese ci aveva pensato prima delle feste il governatore della Banca di Grecia, l’ex ministro delle Finanze Ioannis Stournaras, che aveva detto come in cassa ci fosse contante solo fino al prossimo febbraio.
Quindi tra minaccia di dissesto finanziario, clima da campagna elettorale, crisi politi inoltrata, ed elezioni alle porte, lo stato greco si trova ad affrontare la minaccia di un’incredibile mancanza di liquidità. Il timore di un prelievo forzoso stile Cipro resta altissimo, ed è questo il tema caldo della crisi politica greca, oltre alla rinegoziazione del debito sovrano ed una fantomatica e sconsiderata uscita dall’euro.
Il rischio per tutti i Bond Europei, soprattutto i periferici, è altissimo, massima attenzione all’effetto contagio.
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