Cosa sono gli ETF obbligazionari?
Il tema di oggi è molto richiesto dagli investitori. Si tratta di uno strumento che mette insieme diversi elementi tipicamente usati come investimenti, prima tra tutti le obbligazioni.
Partiremo proprio dalla definizione di obbligazione, fino a trovare il legame con il mondo degli ETF.
Che cos’è una obbligazione?
Si tratta di un titolo di debito emesso da un soggetto (il debitore) e che vengono poi acquistati da un’altra parte (l’acquirente).
L’emittente può essere un’azienda (qui si parla di obbligazioni corporate) oppure da uno Stato (obbligazioni governative).
Chi acquista un’obbligazione riceve in cambio una remunerazione che può essere di due tipi:
- remunerazione tramite gli interessi cedolari, questo significa che l’investitore riceverà periodicamente degli interessi (appunto le cedole);
- remunerazione tramite un maggior valore di rimborso. In questo caso il rendimento è rappresentato dalla differenza tra il valore di acquisto dell’obbligazione ed il suo valore alla scadenza.
Cosa sono gli ETF?
Anche in questo caso, prima di arrivare alla combo tra ETF e obbligazioni, consideriamo dapprima la definizione di ETF.
L’acronimo equivale a Exchange Traded Fund e sta ad indicare un particolare tipo di fondi che sono quotati nei mercati tradizionali (Borsa Italiana, Xetra, New York Stock Exchange, ecc.).
Questi fondi possono essere scambiati sul mercati al pari delle dinamiche delle azioni, questo equivale ad un livello di liquidità che è tendenzialmente molto elevato.
La maggior parte degli ETF consistono in fondi passivi, questo significa che replicano l’andamento di un determinato indice o benchmark. Per arrivare all’obiettivo, il gestore dovrebbe acquistare tutti i titoli che compongono il benchmark o anche solo una loro selezione.
Un’altra caratteristica importante degli ETF è che generalmente hanno dei costi bassi, questo permette di raggruppare un grande gruppo di strumenti finanziari (ad esempio: azioni, futures, obbligazioni, ecc.).
Le differenze tra obbligazioni ed ETF obbligazionari
Per comprendere le differenze tra questi strumenti è utile partire dalle diverse tipologie di rischio a cui sono esposti.
Nel caso delle obbligazione abbiamo 2 tipi di rischio:
- Il rischio emittente, ovvero la possibilità di perdere il capitale investito a causa del fallimento dell’emittente dell’obbligazione.
- Il rischio prezzo che si realizza solamente quanto l’obbligazione viene venduta prima della scadenza.
Questa eventualità è però reale perché l’investitore potrebbe avere esigenza di vendere lo strumento e, nel caso in cui il suo valore sia sceso a causa delle fluttuazioni di mercato, allora il rischio è proprio quello di perdere parte dei propri capitali.
Nel caso di ETF obbligazionari la situazione cambia, infatti con essi si acquista un grande “paniere” pieno di obbligazioni. Queste ultime possono essere tutte di una medesima tipologia o possono variare tra loro.
Proprio grazie a questo meccanismo di diversificazione si vanno a mitigare i rischi visti sopra tipici delle sole obbligazioni.
Le tipologie di ETF obbligazionari
Esistono varie categorie di ETF obbligazionari. All’inizio di questo articolo abbiamo anticipato l’esistenza di obbligazioni corporate e governative, in questo paragrafo evidenziamo altre due possibili suddivisioni che considerano:
– la localizzazione geografica. Quindi avremo ETF con obbligazioni dell’area Euro, degli Stati Uniti, dei paesi sviluppati o dei paesi emergenti e così via.
– Il rating delle aziende o dei Paesi emittenti. Ad un rating più alto corrisponde una maggior solvibilità delle obbligazioni sottostanti (ma anche rendimenti più bassi).
Per approfondire ulteriormente gli aspetti di questi strumenti, è possibile approfondire come funzionano gli ETF obbligazionari, così da avere un quadro completo nel caso si decidesse di inserirli nel proprio portafoglio.
Il funzionamento degli ETF obbligazionari
Nel caso di ETF obbligazionari il gestore del fondo non porta necessariamente a scadenza le obbligazioni che lo compongono.
Questa è una caratteristica davvero utile che permette di aggiornare e sostituire solo quegli strumenti del portafoglio che si ritiene meno efficienti, o comunque non più adatti alle proprie esigenze.
Quindi la scadenza resta costante, ma si può continuare a comprare e vendere titoli obbligazionari, aggiornando così i loro rendimenti ed i loro prezzi.
Si tratta di un vero e proprio effetto di rinnovamento che consente di approfittare dei diversi momenti in cui si trova il mercato. Anche in questo caso esiste un rischio prezzo ma, considerando la continua possibilità di compra/vendita, lo stesso può essere bilanciato nel corso del tempo.
Sembra tutto abbastanza semplice (e per certi versi lo è), ma quando bisogna costruire un portafoglio di investimenti con ETF obbligazionari bisogna prestare molta attenzione al tipo di strumenti scelti e, soprattutto, anche a come mantenere le giuste proporzioni.
Inoltre, come visto, alcuni strumenti possono essere sostituiti nel corso dei mesi, questo significa riuscire a leggere il mercato e capire quali sono le condizioni ideali per procedere ad un acquisto o ad una vendita e, ancora una volta, di farlo nella giusta misura.
Per questo è possibile confermare che l’ETF obbligazionario è uno strumento di grande valore per molti che, però, deve essere gestito nella maniera più giusta.
Tramite una consulenza finanziaria indipendente è possibile confrontarsi con un professionista del campo. Avere il supporto di un esperto che ti guida nella scelta di questi strumenti e che ti aiuta a capire il perchè di ogni decisione, è un valore reale per la tua strategia.
Sicuramente avere una maggiore comprensione, anche operando in autonomia, di questi strumenti finanziari è un’arma in più per muoversi all’interno dei mercati.
Dall’altro lato, lanciarsi da soli nella selezione di ETF obbligazionari senza avere una corretta esperienza può essere dannoso per le proprie tasche.
Alla fine di tutto, ciò che conta davvero è avere una strategia chiara e che punti ai propri obiettivi specifici. Come raggiungerla, dipenderà poi dalle scelte e dalle conoscenze di ogni singolo investitore.
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