Come diventare libero professionista e avviare un’attività
Crisi occupazionale e difficoltà nel reperire un posto di lavoro “fisso”? Dinanzi a questo scenario la maggior parte dei giovani e di chi è alla ricerca di uno sbocco occupazionale decide di intraprendere la strada della Libera Professione ed avviare un’attività di business.
Diventare libero professionista titolare di Partita Iva non deve essere un semplice ripiego, ma deve essere una vera e propria filosofia di vita, una passione ed una sfida ambiziosa. Coloro che decidono di diventare Freelancer e Liberi Professionisti lo fanno anche per i vantaggi derivanti. E, allora, se anche tu sei intenzionato a diventare un lavoratore autonomo ed un Libero Professionista segui questa guida e scopri se ti conviene aprire la Partita Iva.
Come diventare Libera Professione: un ripiego o una filosofia di vita?
Il numero di coloro che ogni anno decidono di intraprendere la Libera Professione sta crescendo esponenzialmente. La crisi del mercato occupazionale e la difficoltà per i giovani diplomati e laureati a trovare un posto di lavoro a tempo indeterminato è un vero e proprio miraggio.
Molti “cervelloni” decidono di fuggire all’estero, e chi rimane in Italia deve intraprendere obbligatoriamente la strada della Libera Professione ed avviare un’attività imprenditoriale per “sbarcare” il lunario.
Ma, attenzione, non si tratta solo di un ripiego o di un escamotage per arrivare a fine mese: intraprendere la Libera Professione deve essere vissuta come una vera e propria scelta di vita.
Infatti, non sono pochi coloro che una mattina decidono di dire addio al posto “fisso” o ad un contratto a tempo indeterminato perché stufi di svegliarsi tutti i giorni alla stessa ora per andare in ufficio. Ogni scelta professionale ovviamente comporta l’accettazione di un livello di rischio e dei sacrifici, nel nome di un ritorno economico.
Per questo, la Libera Professione deve essere vista come una vera e propria filosofia di vita che aiuta a coniugare e ad ottimizzare la vita professionale con quella personale, dedicata alla famiglia e alla casa. Questo è vero, soprattutto, per le donne; infatti, il numero delle imprenditrici “rosa”, delle donne Manager e delle Professioniste è sempre più crescente.
La vita da freelancer deve essere vissuta come una scelta votata all’indipendenza e alla volontà di raggiungere obiettivi di autonomia, di autorealizzazione, autostima e autoconsapevolezza.
Diventare Libero Professionista ed avviare un’attività di business, a prescindere dal settore economico, comporta la necessità di saper pianificare al meglio il proprio lavoro, senza dover rendere conto al capo ufficio o al datore di lavoro. Inoltre, la vita da freelancer consente, nell’era del digital e dei Social, di poter stringere collaborazioni e di creare network con aziende o altri Professionisti che possono rivelarsi davvero fruttuose.
Chi sceglie la vita da imprenditore o da freelancer, inoltre, ha la possibilità di ottimizzare il tempo a disposizione e di organizzare l’agenda e gli appuntamenti con i clienti, in base ai propri impegni professionali e personali.
Come avviare un’attività da libero professionista: i lati “oscuri”
Non è tutto oro quel che luccica! Nonostante i numerosi vantaggi, la vita da freelancer è tutt’altro che semplice. Non è assolutamente una facile impresa fare decollare il proprio progetto imprenditoriale e non è semplice trovare i clienti.
Rispetto ad un lavoratore assunto con contratto di lavoro subordinato, il Libero Professionista lavora molte più ore, fa tardi alla sera e spesso si trova a lavorare anche il sabato e la domenica. Non parliamo poi dell’apertura della Partita Iva che comporta il sostenimento di costi e spese che riducono il mark up.
Apertura Partita Iva da libero professionista: conviene?
Chi decide di intraprendere la strada professionale della Libera Professione o vuole aprire un’azienda deve necessariamente aprire la Partita Iva.
Per il 2019 possiamo scegliere tra due regimi fiscali: ordinario o forfettario. Il nostro consiglio per chi decide di avviare una Start Up nel 2019 è quello di valutare la possibilità di aprire la Partita Iva Forfettaria.
Si tratta di un regime agevolato che prevede l’esenzione dall’IVA e una tassazione ad aliquote molto ridotte rispetto alla normale IRPEF. Si può portare in deduzione la maggior parte delle spese anche se ci sono limitazioni sul fatturato massimo e sull’assunzione di dipendenti.
Chi apre la Partita Iva Ordinaria deve introitare davvero molto per sostenere le spese derivanti. Chi deve iscrivere una Start Up alla Camera di Commercio, deve pagare una quota che si aggira attorno agli 80-100 euro l’anno. A questo costi si deve aggiungere anche i contributi INPS e la parcella del Commercialista per la tenuta della contabilità.
Inoltre, si deve prendere in considerazione anche il pagamento dell’Irpef e l’Irap, che devono essere calcolate sul reddito e sul valore aggiunto prodotto. Se si è Liberi Professionisti e gli introiti eccedono i 5.000 euro annui, è consigliabile aprire una Partita IVA per regolarizzare la propria posizione fiscale. Infine ricordiamo che sotto la soglia dei 5.000 euro è meglio valutare attentamente l’apertura della Partita IVA, le spese di gestione potrebbero annullare i guadagni.
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