Come funziona l’imposta di bollo sul conto deposito
Se si desidera metter da parte i propri risparmi e magari farli fruttare in qualche modo, una buona soluzione potrebbe essere quella di investirli in un conto deposito. Anche in questo caso, così come avviene per il classico conto corrente, ci sono diverse caratteristiche da tenere in considerazione tra cui la libertà di movimenti e naturalmente l’imposta di bollo conto deposito.
Cos’è un imposta di bollo?
Cosa è esattamente l’imposta di bollo e come funziona? Si tratta di un pagamento annuale pari allo 0,2% rispetto alla giacenza media calcolata l’ultimo giorno dell’anno solare, ovvero il 2 per mille. Questa cifra potrà cambiare a seconda della banca e del tipo di vincolo che si instaura sul conto. Capita, infatti, che alcuni istituti si facciano carico dell’imposta di bollo se il conto deposito viene vincolato, impedendo, così, per un determinato periodo di tempo di prelevare la propria liquidità.
Esiste, infatti, una differenza tra un conto deposito libero ed uno vincolato: solitamente, nonostante il conto libero permetta di usufruire dei propri risparmi in qualsiasi momento, porre un vincolo sul conto permette di sfruttare dei tassi di interesse più alti, e quindi guadagnare semplicemente lasciando fermi il proprio denaro. Anche i conti deposito liberi hanno questa caratteristica, ma naturalmente, i tassi sono decisamente inferiori. Inoltre, quando si vincola un conto viene spesso scontata l’imposta di bollo che, pur essendo obbligatoria, verrà pagata dalla banca e non prelevata dai propri risparmi.
Come funziona l’imposta di bollo
Riguardo all’imposta di bollo e ai relativi pagamenti sul conto deposito, occorre distinguere persone fisiche e persone giuridiche. Nel primo caso, infatti, non esistono tetti massimi d’imposta, mentre per persone diverse da quelle fisiche l’imposta di bollo massima non supererà mai i 14.000 euro.
Nella maggior parte dei casi, per avere un conto deposito è necessario anche possedere un conto corrente che permetta di effettuare operazioni bancarie classiche e di movimentare, quindi, il conto deposito attraverso versamenti. Questa “regola” varrà specialmente per tutte le banche online e i conti virtuali con cui si avrà a che fare. Naturalmente, l’imposta di bollo è una tassa che si paga anche su soluzioni differenti dal conto deposito, come ad esempio conti correnti, buoni bancari o postali ecc. In questo caso, però, la somma dovuta sarà fissa, pari 34,20 euro per le persone fisiche, a patto che il conto superi i 5000 euro di giacenza media annua. Le persone differenti da quelle fisiche dovranno invece pagare un totale di 100 euro ogni anno, qualsiasi sia la loro giacenza media.
Imposta di bollo nei conti deposito
Normalmente, l’imposta di bollo non viene applicata sui conti con saldo negativo, va però fatto presente che, anche nel caso di conti depositi non vincolati, sono praticamente inesistenti le strutture che permettono di andare sotto la soglia dello zero, in quel caso infatti si tenderà a chiudere il conto. Sono in tanti a vincolare i risparmi del cliente solo dove il totale ammonti almeno a 5000 euro, in quanto quello che si andrà ad operare è comunque un investimento a basso rischio che genera del valore aggiunto.
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